Sebbene gli stili di comunicazione cambino da allenatore ad allenatore, come da persona a persona, è bene precisare che quando si comunica non si devono copiare i comportamenti di altre persone, non si deve assolutamente stravolgere il proprio modo di essere solo perché chi si ammira si comporta diversamente da noi.
Le comunicazioni interpersonali devono essere dirette, oneste e senza secondi fini. Ugualmente importanti sono l’abilità a porsi nei panni degli altri e a comprendere il loro punto di vista, la competenza nel capire le differenze tra le persone e l’agire in modo coerente con quanto si afferma.
La comunicazione è un processo dinamico, di reciproca condivisione e di partecipazione attiva tra tecnico ed atleta. Condivisione di obiettivi, pensieri, stati d’animo e informazioni rispetto a quanto succede in campo, in piscina, in palestra, nello spogliatoio. E’ un processo che mette a dura prova l’abilità dell’ascoltare.
Ascoltare significa:
– permettere all’altro di esprimere liberamente le proprie idee, senza alcuna forma di intimidazione da parte di chi ascolta.
– mostrare interesse verso le idee degli altri, prendendole in considerazione, riflettendo prima di parlare, senza sfoderare subito una risposta scontata o preconfezionata.
Il tecnico deve essere onesto, corretto, competente, impegnato nella sua attività, coerente, costruttore di fiducia, buon comunicatore.
La comunicazione può essere:
– verbale
– vocale
– non verbale
La credibilità dell’allenatore si basa sull’abilità ad inviare messaggi che stimolino autonomia e collaborazione.
Nella comunicazione verbale e vocale, l’allenatore deve essere:
– diretto
– completo
– specifico
– chiaro e coerente
– focalizzante
– immediato nelle risposte
– incoraggiante
– appropriato
L’interesse si suscita non solo attraverso l’esposizione verbale dei contenuti, ma anche nel modo in cui il messaggio è veicolato (vocale e non verbale).
La comunicazione non verbale si compone di due aspetti:
– paralinguaggio: che si riferisce alle componenti vocali del linguaggio;
– linguaggio del corpo: che riguarda i comportamenti, le espressioni del viso e del corpo che si accompagnano all’espressione linguistica.
Le componenti del paralinguaggio sono:
– volume (forza del suono)
– tempo (velocità di emissione delle parole)
– ritmo (succedersi in modo ordinato nel tempo delle parole)
– risonanza (sonorità della voce che può essere percepita come piena o sottile)
– articolazione (intelligibilità delle parole pronunciate)
– timbro (qualità del suono emesso).
Nella comunicazione è molto importante mantenere un contatto visivo con gli atleti, il corpo deve essere utilizzato in modo consapevole, senza incrociare le braccia. E’ importante individuare lo stato d’animo dei propri atleti, verificare la loro motivazione, controllare l’emotività e la gestione delle mozioni.
Prof. Maurizio Mondoni
La Comunicazione nello Sport