Il Corso Internazionale di Alto Rendimento in Pallacanestro si è svolto al Pabellon Municipal de San Javier (Murcia) dal 18 al 29 luglio 2014 e ha visto la partecipazione di 154 Allenatori e Istruttori provenienti da tutta la Spagna
Il Corso è stato organizzato dall’Università Internazionale del Mar e patrocinato dalla Regione della Murcia, Banca Santander, Fondazione Cajamurcia e diretto da Juan Carlos Garcia Gomez, Josè Margineda Puigpelat e Antonio Perez Jimenez.
Relatori importanti si sono alternati nella tre giorni murciana:
– Chus Mateo (I cambi in difesa);
– Pedro Martinez (La posizione base in difesa);
– Gonzalo Rodriguez Palmeiro (La filosofia dell’Allenatore, Il tiro e le spaziature);
– Josè Ignacio Hernandez (Le diverse situazioni di difesa nel pick&roll);
– Javier Munoz Ruiz (Le tappe di apprendimento nella pallacanestro);
– Maurizio Mondoni (Dai giochi con la palla al Minibasket);
– Josè Felipe Coello e Quini Garcia (Attacco e difesa nel pick&roll);
– Curro Segura (Costruzione di un attacco a livello giovanile),
– Josep Maria Margal (Biomeccanica del tiro),
– Juan Trapero Hidalgo (Sviluppo della forza e della velocità nel giocatore di basket).
A fondo pagina troverai il link della lezione video.
Gli interventi dei diversi coaches sono stati molto interessanti e seguiti dai numerosi partecipanti che hanno rivolto ai relatori domande e richieste di spiegazioni. A disposizione giocatori a livello giovanile e molto interessanti.
Il mio intervento “Dai giochi con la palla al Minibasket” è stato molto applaudito e ha riscosso notevoli consensi. All’inizio intervento teorico: ho parlato dell’importanza dei giochi con la palla a 4-5 anni (gioco simbolico), poi ho presentato il Baby Basket (6 anni), il 3 c 3 (7-8 anni), il 4 c 4 e il 5 c 5 (9-10 anni), per terminare infine con il 5 c 5 organizzato (11 anni).
Nella mia esposizione ho ribadito l’importanza del lavoro di educazione degli schemi motori di base e posturali, di educazione e sviluppo delle capacità motorie (in particolare di quelle coordinative e di mobilità articolare), ho presentato il metodo di insegnamento di tipo misto (si parte dal globale per passare all’analitico per poi ritornare al globale e verificare se il lavoro svolto ha migliorato la prestazione motoria e tecnica): cioè tutta la mia filosofia, frutto di 45 anni di insegnamento del Minibasket in Italia, in Europa e nel mondo e basata sulla scientificità, sulla ricerca (insegno in Università Cattolica di Milano al Corso di Laurea in Scienze Motorie e dello Sport) e non su esperienze sporadiche, periodiche o di moda in certi periodi.
Sicuramente si deve considerare l’importanza dell’apprendimento da parte del bambino (è stato sempre cognitivo!), non si devono sviluppare le capacità condizionali ma strutturarle per i periodi successivi, l’Istruttore deve essere un educatore e non solamente un tecnico (il tecnicismo non deve prevalere sulla persona, non si devono anticipare i tempi tecnici e tattici (rispettare le leggi dell’apprendimento e dell’accrescimento), i bambini devono divertirsi e non essere continuamente corretti e richiamati dall’Istruttore perché commettono degli errori.
Si devono far provare ai bambini a livello dell’amigdala delle emozioni vere, reali, tutti devono provare a vincere e a perdere, devono migliorare la propria autostima (non solo attraverso i giochi di potere), devono essere in grado di gestire bene e autonomamente lo spazio e il tempo (presentare giochi di sovrannumero e sottonumero in continuità), devono essere concentrati durante lo svolgimento dei giochi o degli esercizi-gioco (processo attivo) e devono divertirsi!
L’apprendimento per essere valido deve essere cognitivo (ma lo è stato da sempre altrimenti non c’è apprendimento!), idem la risposta motoria dopo aver cercato di risolvere il problema presentato.
Si deve partire dalle capacità individuali dei bambini (e non dalle conoscenze!), per fare in modo che attraverso le conoscenze migliorino le loro competenze (pedagogia dell’insegnamento!). La realtà è la base da cui partire e non solamente dalla affabulazione: giochi reali con la palla (di tutti i tipi), con i piccoli attrezzi, con tutto ciò che è presente in palestra e anche con la musica (educazione al ritmo!, perché il Minibasket è ritmo!).
Dopo la parte teorica con un gruppo misto di bambini e bambini del Club Minibasket di San Javier (12: 8 maschi e 5 femmine) ho presentato giochi con le palline di tennis, con i palloni di Minibasket, con i palloncini, con i coni, con i cinesini, giochi individuali, a coppie e a squadre.
Il lavoro ha avuto come obiettivi l’educazione dell’equilibrio, della coordinazione, dell’orientamento del corpo nello spazio e nel tempo, della lateralità, della dissociazione arti inferiori arti superiori.
E’ stato un susseguirsi di giochi e di esercizi-gioco che ha divertito molto i bambini/e e soprattutto ha interessato gli Istruttori. Molte le domande e le richieste di chiarimenti, ma soprattutto ha destato interesse il lavoro sui piedi e la dissociazione mani-piedi. Non si deve parlare assolutamente di preparazione atletica nel Minibasket ma di educazione e sviluppo delle capacità motorie individuali (no stretching, no lavoro con gli elastici, no pliometria, ma tanto lavoro a carico naturale).
Il Minibasket è molto popolare in Spagna: inizia a 8 anni e termina a 12 anni.
Dai 6 agli 8 anni non ci sono competizioni, ma si lavora sull’educazione degli schemi motori di base e posturali, si gioca a tutti i giochi-sport, non c’è esasperazione.
Dagli 8 anni ai 10 anni si chiama Pre-Minibasket (squadre maschili, femminile e miste) e dai 10 ai 12 anni si chiama Minibasket (squadre maschili e femminili): canestro a mt. 2.60 e pallone di Minibasket, 8 bambini minimo e 12 massimo per squadra, si possono organizzare Tornei di 3 c 3 a 2 canestri (per il largo e non per il lungo).
Nelle diverse regioni spagnole il Minibasket è differente: si gioca 5 c 5 e in alcune regioni si giocano 8 periodi da 8’ ciascuno, in altre 4 periodi da 8’ ciascuno, etc.
In Galizia si giocano 6 periodi da 8’ ciascuno, nei primi 3 periodi tutti i bambini devono giocare al meno un periodo e nei 6 periodi tutti devono aver giocato 2 periodi interi. Le sostituzioni sono ammesse solo nell’ultimo periodo, si esce per 5 falli, obbligatoria la presenza di un arbitro e se…….una squadra arriva ad avere 50 punti di vantaggio sull’altra il suo punteggio non avanza più!!!!!!!!!!.
Vale il tiro da 3 punti, obbligatoria la difesa a uomo, vietata la difesa a zona e se difendi a zona l’arbitro ti richiama la prima volta poi continui a giocare ma alla fine hai perso la partita e l’Istruttore e la squadra sono deferiti alla Federazione.
Ecco il video intero della lezione.
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Prof. Maurizio Mondoni
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