Il proporre in palestra esercizi e giochi semplificati, si basa sulla considerazione che lo sviluppo psicologico dell’essere umano obbedisce a determinate leggi psicologiche e che, a ogni grado del suo procedere, corrisponde una fase dell’apprendimento.
Questa è la 1° lezione che ho tenuto a settembre 2013, ad Algarrobo in Cile, durante il Seminario internazionale di Basquetbol Formativo denominato “Mondoni Orquesta”.
L‘arte di insegnare implica la conoscenza del “quando” un bambino o un ragazzo, in una determinata fase del suo sviluppo fisico e mentale, è “pronto” per quel determinato gesto, movimento ed esercizio.
Molte volte nella lezione di Minibasket gli Istruttori quando propongono un esercizio o un gioco ai bambini o ai ragazzi, non rispettano le leggi dell’apprendimento e senza riflettere, copiano il modello degli adulti, pregiudicando, così, la formazione del giovane giocatore.
Solo quando le richieste dell’Istruttore e del suo programma didattico-tecnico coincidono con le capacità intellettuali, psicologiche e motorie del bambino e del ragazzo, questi imparano in modo rapido, efficace e duraturo.
Quando il bambino e il ragazzo osservano, giocano e si allenano, acquisiscono molte esperienze delle quali, molte volte, non sono coscienti; solo nel caso in cui loro “vivano” diverse volte la stessa situazione di gioco (in forma ripetitiva, ma non sempre uguale, come accade spesso negli esercizi semplificati), con il passare del tempo, imparano a risolvere i compiti che il gioco richiede, cambiando la condotta di gioco, evitando così la ripetizione di comportamenti e gesti non adeguati.
Anziché allenarsi e gareggiare, imitando i complicati esercizi e giochi degli adulti (esercizi analitici, schemi rigidi di gioco), il bambino e il ragazzo hanno un obiettivo più immediato e raggiungibile: un gioco o un esercizio semplificato, nel quale si confronta con gli altri, restando continuamente coinvolto nel gioco.
Una volta dominate le tecniche coordinative e i comportamenti tattici (strategia) che caratterizzano ogni esercizio (gioco base), si procede verso il successivo che sarà più impegnativo e difficile.
In questo modo, passo dopo passo, un gradino alla volta, ci si avvicina progressivamente alla pallacanestro.
I giochi e gli esercizi semplificati sono la base dell’insegnamento.
Il far giocare a pallacanestro a 10-11 anni, il maggior numero di bambini e ragazzi e il creare atteggiamenti positivi verso la pratica e lo sviluppo di allenarsi in modo regolare, richiedono una metodologia di insegnamento che coinvolga il giovane giocatore, che lo incuriosisca continuamente con esercizi e giochi interessanti, emozionanti, che rispettino il suo stato psicofisico: tutto ciò stimola l’iniziativa personale, autonoma e la spontaneità.
Cosa sono gli esercizi semplificati?
Gli esercizi semplificati sono esercizi da svolgersi sotto forma di gioco-base; ogni gioco-base è pensato in funzione di uno scopo preciso da raggiungere.
Se ad esempio si presenta “il gioco-base 1 c 1” e l’Istruttore osserva che i suoi giocatori non sanno palleggiare, lavorerà sul palleggio e poi ritornerà al gioco-base 1 c 1 per verificare se il lavoro svolto ha portato dei miglioramenti.
I giochi semplificati sono così definiti per:
– il numero ridotto di giocatori che vi partecipano;
– il terreno di gioco ridotto;
– le regole di gioco semplificate;
– perché le complesse azioni del basket sono ridotte ad una fase rappresentativa di situazioni e combinazioni di gioco, senza cambiare mai l’essenza del gioco della pallacanestro;
– i ridotti compiti motori assegnati ai bambini e ai ragazzi.
Esempi di esercizi semplificati:
1) 1 c 1 con la palla a tutto campo.
2) 1 c 1 a tutto campo senza palla.
3) 1 c 1 in spazi più ristretti.
4) 2 c 1 a tutto campo e in spazi più ristretti.
5) 2 c 1 a tutto campo: chi realizza canestro gioca 1 c 1 nel ritorno.
6) 2 c 1 solo a passaggi o con palleggi e passaggi a tutto campo.
7) 2 c 2 a tutto campo con conclusione a canestro.
8) 2 c 2 a un canestro (continuità).
9) 2 c 2 con l’obbligo ogni volta di giocare 1 c 1 e se non è possibile concludere a canestro è importante capire che bisogna passare la palla al compagno e giocare con lui.
10) 2 c 2 con l’obbligo di effettuare 3 passaggi di seguito, prima di concludere.
11) 2 c 2 in spazi ristretti e a tempo.
12) 3 c 1 a tutto campo con conclusione a canestro.
13) 3 c 1 in spazi ristretti (solo con passaggi, poi con palleggi e passaggi, con l’obbligo di effettuare un certo numero di passaggi prima di concludere).
14) 3 c 2 a tutto campo nell’andata e continuità 2 c 3 nel ritorno.
15) 3 c 3 a tutto campo, partendo dal salto a 2 a metà campo.
16) 3 c 3 in forma libera in spazi ristretti.
17) 3 c 3 a un canestro: ci si dispone in campo come si vuole, l’importante è che dopo ogni passaggio chi ha passato la palla si muova (occupare uno spazio libero, seguire, cambiare chiamando il compagno con cui si vuole cambiare di posto, etc.).
18) Disegnare a terra tre numeri fuori dall’area (1-2-3) e far partire i bambini da fondo campo. A passa a B o a C e va a occupare uno spazio (o 1 o 2 o 3) e così di seguito fino a quando i tre bambini non hanno occupato i tre spazi a disposizione. A questo punto si conclude a canestro (o con un tiro o con una entrata a canestro o con un passaggio (dai e vai 3 c 0).
Continuando la progressione didattica si ripete come prima e a un segnale, “entra” un difensore e si gioca 3 c 1; l’importante è decidere velocemente cosa fare: penetrare a canestro in palleggio, tirare o passare la palla a chi si è smarcato o giocare con lui in dai e vai per concludere a canestro.
Successivamente 3 c 2 (con due difensori che entrano in campo), poi 3 c 3; se i difensori intercettano la palla, giocano 1 c 1, 2 c 3 e 3 c 3 (continuità).
19) Un bambino posto sotto canestro (difensore) e altri due o tre posizionati fuori dall’area di tiro libero, in possesso di palla, che cercano di concludere a canestro (in entrata, con arresto e tiro, con arresto, un passo e tiro). Il difensore cerca di impedire facili conclusioni a canestro, si sposta rapidamente, cercando di contrastare gli attaccanti (senza commettere fallo); tutti a rimbalzo e chi rimane senza palla va in difesa e l’esercizio continua.
20) Lo stesso esercizio prima con 2e poi con 3 difensori.
21) Esercizio con 3giocatori: 1 corre e va a toccare il pallone di 2, cambia di direzione velocemente e va a difendere su 3, che deve concludere a canestro.
22) 3 c 3 a tutto campo, partendo dai due cerchi delle aree, con palla lanciata dall’Istruttore, fino ad arrivare all’inizio della partita vera e propria, con salto della palla a due a metà campo, con regole da insegnare in progressione utilizzando il gioco dei “5 passaggi”:
– all’inizio non si può palleggiare;
– successivamente si può palleggiare e passare
– poi si può palleggiare, passare e tirare
– infine, inizio vero e proprio della partita e gioco a tutto campo: tutti devono toccare la palla prima di concludere, poi ogni attaccante ha a disposizione solo un determinato numero di palleggi, poi gioco libero senza l’obbligo dei passaggi;
– ogni volta che si è in attacco si deve giocare 1 c 1 e se non si conclude a canestro si deve passare la palla e giocare con il compagno.
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Prof. Maurizio Mondoni
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